H2020 indicazioni di base: la redazione di una proposta
Tasso di successo
Nel Settimo Programma Quadro (2007-2013) l’Italia è risultata al 4 posto tra i 27 stati europei, sia in relazione ai progetti finanziati sia alle sovvenzioni attribuite. Per quanto in termini assoluti sia un buon risultato, è bene tenere in considerazione anche altri dati. Il “success rate”, ovvero il rapporto tra proposte presentate e progetti conseguiti è piuttosto debole: solo il 12% delle proposte presentate sono state finanziate, raccogliendo il 9% dei finanziamenti richiesti dal totale delle proposte presentate. La media europea del tasso di successo non è comunque molto più alta: si aggirava intorno al 20% nel FP7 ed è scesa al 14% per i primi anni di H2020. D’altronde sta crescendo in modo consistente il numero di proposte presentate in parallelo al numero di nuove organizzazioni che partecipano ai bandi, circa il 38% in più per H2020 rispetto al programma precedente.
Questi dati non devono scoraggiare, quanto piuttosto spingere ad elaborare proposte con maggiore attenzione e preparazione.
Alcune indicazioni di massima sul formulazione della proposta
Il corpo della proposta in linea di massima – la struttura può variare a seconda del bando – si divide in tre sezioni: eccellenza, impatto e implementazione.
Nell’eccellenza si richiede di presentare gli obiettivi del progetto, la corrispondenza con gli scopi enunciati nel bando (e di conseguenza con le politiche e strategie europee in generale), il concetto che sta dietro al progetto, la metodologia con la quale si intende realizzarlo e il potenziale innovativo, che per i bandi di tipo RIA è indispensabile.
In questo punto è essenziale dimostrare chiarezza e pertinenza degli obiettivi, concretezza dell’approccio proposto, ambizione di andare oltre lo stato dell’arte.
La sezione impatto prevede che si dimostri la rilevanza a livello europeo – non solo per l’istituto d’appartenenza – della propria proposta, i benefici che può portare alla società civile e al mercato e comprende anche un paragrafo sulla dissemination in quanto misura per massimizzare l’impatto. Il bando già fornisce una lista di “expected impacts”, ai quali la proposta tenderà a conformarsi. In generale il progetto dovrà mirare a sviluppare nuove conoscenze e nel caso delle discipline umanistiche valorizzare soprattutto l’impatto sociale e la diffusione dei risultati della ricerca.
Nell’implementazione infine occorre dettagliare il piano di lavoro: i work packages e i deliverables, la struttura amministrativa, le procedure e il consorzio dei partner. Il progetto deve risultare fattibile e coerente, per questo innanzitutto occorre dettagliare e misurare, la distribuzione delle risorse deve essere appropriata ai task. Anche il consorzio ha il suo peso nel definire la qualità di una proposta, in particolare la distribuzione dei compiti fra partner che possiedono un’appropriata competenza e la complementarietà fra i membri.
Criteri di valutazione delle proposte
Ogni sezione del progetto descritta sopra viene valutata con un giudizio e un punteggio da 1 a 5.
I criteri di valutazione sono riportati in dettaglio nella tabella, raggruppati a seconda del tipo di azione. Stesso metodo di valutazione si applica anche ai bandi MCSA anche se con criteri propri. Mentre per i bandi ERC il solo criterio è l’eccellenza, della proposta e del ricercatore.
I valutatori sono degli esperti che vengono incaricati caso per caso e possono essere parte della comunità scientifica ma anche imprenditori, consulenti o potenziali utenti dei risultati del progetto. Ogni proposta è valutata da almeno 3 esperti e spesso da più, in relazione al numero di discipline coinvolte. Nella composizione della commissione valutatrice viene considerato l’equilibrio di area geografica, di competenze e di genere.
La valutazione consta di più passaggi: inizialmente gli esperti lavorano individualmente, dando un punteggio per ogni criterio, in un secondo momento tutti gli esperti coinvolti nella valutazione di una proposta si ritrovano in un consensus group, per trovare una posizione ed una valutazione comune. Se non ci sono fondi sufficienti a finanziare tutte le proposte che raggiungono la soglia di qualificazione, viene reclutato un panel che rivedrà la coerenza delle valutazioni, risolverà casi di disaccordo e stabilirà le priorità in caso di più proposte con stesso punteggio. Da ultimo, la Commissione rivede i risultati delle valutazioni e stabilisce la graduatoria finale.
Per ottenere una buona valutazione si suggerisce di scrivere la proposta tenendo in considerazione quali obiezioni potrebbe formulare un valutatore come ad esempio: l’idea non è propriamente nuova, gli obiettivi non sono misurabili, non si tiene conto dei rischi e di come prevenirli, non si dimostra di avere le giuste competenze o ci sono sovrapposizioni di competenze, le attività sono descritte troppo genericamente.
È bene ricordare infine che le proposte simili ad altre già finanziate vengono di norma scartate.
Strumenti utili:
Consulta le FAQ e il Manuale online di H2020