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Le prossime opportunità per le infrastrutture di ricerca

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Si prospetta un finale di programma molto interessante per le infrastrutture di ricerca, sempre più protagoniste di H2020.
Ecco i bandi in arrivo per il 2018:
CALL: INTEGRATING AND OPENING RESEARCH INFRASTRUCTURES OF EUROPEAN INTEREST
(H2020-INFRAIA-2018-2020)
Questo bando è riservato alle cosiddette comunità avanzate, ossia quelle comunità scientifiche che possiedono infrastrutture di ricerca con un elevato grado di coordinazione, sviluppato in particolare attraverso specifiche attività di integrazione finanziate da precedenti progetti (FP7 o H2020). Le proposte dovranno prevedere l’integrazione delle principali infrastrutture a disposizione per offrire i migliori servizi ai ricercatori. Per quanto riguarda l’ambito disciplinare delle Scienze Umane e Sociali sono previsti tre ambiti su cui elaborare una proposta:

  1. Research infrastructures for the assessment of science, technology and innovation policies
  2. Digital archives and resources for research on European history
  3. Archaeological data infrastructures for research

 
CALL: SUPPORT TO POLICY AND INTERNATIONAL COOPERATION
(H2020-INFRASUPP-2018-2020)
Questo bando prevede sia azioni di ricerca (RIA) e innovazione che azioni di coordinamento e supporto (CSA). Le RIA sono riservate allo sviluppo di una linea di ricerca collegata al sincrotrone SESAME. Le CSA invece dovranno in generale fornire supporto al coordinamento delle infrastrutture di ricerca secondo cinque diversi sotto-temi:

  1. ERIC network;
  2. International visibility of European research infrastructures;
  3. Catalogue of research infrastructure services;
  4. Support to ESFRI;
  5. Support to the e-Infrastructure Reflection Group.

 
CALL: DEVELOPMENT AND LONG-TERM SUSTAINABILITY OF NEW PAN-EUROPEAN RESEARCH INFRASTRUCTURES
(H2020-INFRADEV-2018-2020)
Si tratta dei bandi dedicati allo sviluppo di nuove infrastrutture, soltanto uno dei quali è previsto per il 2018: INFRADEV-03-2018-2019: Individual support to ESFRI and other world-class research infrastructures, riservato alle infrastrutture già inserite nella roadmap ESFRI, per garantirne la sostenibilità a lungo termine.
 
CALL: DEMONSTRATING THE ROLE OF RESEARCH INFRASTRUCTURES IN THE TRANSLATION OF OPEN SCIENCE INTO OPEN INNOVATION
(H2020-INFRAINNOV-2019-2020)
I due bandi INFRAINNOV, entrambi a scadenza 2019, sosterranno quelle infrastrutture che vorranno potenziare il proprio potenziale innovativo coinvolgendo anche le imprese sia nel processo di implementazione di tecnologie avanzate che come utenti finali.
 
CALL: EUROPEAN DATA INFRASTRUCTURE
(H2020-INFRAEDI-2018-2020)
Con questi 3 bandi la Commissione intende favorire la creazione di una infrastruttura europea di dati che sia caratterizzata da grande capacità di calcolo e alta velocità di connessione.

  • INFRAEDI-01-2018 servirà proprio a porre le basi di PRACE: “Pan-European High Performance Computing (HPC) infrastructure and services”, in modo che si sviluppi in coordinazione e interoperabile con altre e-infrastructures.
  • INFRAEDI-02-2018 sostiene da un lato (RIA) la creazione di centri di eccellenza nell’uso di HPC per rispondere a sfide sociali, industriali o scientifiche, dall’altro (CSA) il superamento della frammentazione e la promozione dell’uso dell’HPC tramite anche attività di training da parte dei centri di eccellenza.
  • INFRAEDI-03-2018 infine supporta la governance di PRACE e il coordinamento con gli stakeholders pubblici e privati.

 
CALL: IMPLEMENTING THE EUROPEAN OPEN SCIENCE CLOUD
(H2020-INFRAEOSC-2018-2020)
Un tema di particolare interesse per la Commissione, sul quale sono attivi ben 6 bandi tra il 2018 ed il 2019, è quello dell’European Open Science Cloud (EOSC). Nel 2018 saranno attivi tre bandi:

  • INFRAEOSC-01: per l’integrazione di servizi commerciali nell’EOSC hub.
  • INFRAEOSC-04: per assicurare la connessione delle infrastrutture di ricerca esistenti con EOSC.
  • INFRAEOSC-05: diviso in tre topic, raggruppa due CSA per l’organizzazione di una struttura di coordinamento dell’EOSC e la conformità dei dati ai principi FAIR; una RIA sul coordinamento delle iniziative di rilievo sull’EOSC intraprese dei diversi paesi europei che sia di supporto ai fornitori di servizi.

Per il 2019 le azioni supportate saranno indirizzate allo sviluppo di nuovi servizi a supporto delle varie fasi del ciclo di vita dei dati di ricerca (INFRAEOSC-2) e per la realizzazione di interfacce d’accesso ai dati per i ricercatori di ogni disciplina (INFRAEOSC-6).
 
In questa tabella trovate una sintesi delle principali informazioni sui bandi per le Infrastrutture di Ricerca del corrente work programme:

BANDO scadenza tipo modello budget
INFRAIA-01-2018-2019: Integrating Activities for Advanced Communities 22 March 2018
e 20 March 2019
RIA single-stage up to EUR 10 million
INFRASUPP-01-2018-2019: Policy and international cooperation measures for research infrastructures 22 March 2018
e 20 March 2019
 CSA e RIA  single-stage CSA  EUR 0.6 million  up to EUR 1.5 million;
RIA up to EUR 6 million
INFRADEV-01-2019-2020: Design Studies 12 November 2019  RIA single-stage between EUR 1 and 3 million
 
INFRADEV-02-2019-2020: Preparatory Phase of new ESFRI projects
 29 January 2019 CSA single-stage  up to EUR 4 million
 INFRADEV-03-2018-2019: Individual support to ESFRI and other world-class research infrastructures  22 March 2018 e 20 March 2019  RIA single-stage  between EUR 2 and 5 million
 INFRAEOSC-01-2018: Access to commercial services through the EOSC hub  22 March 2018 RIA single-stage  between EUR 11 and 12 million
 INFRAEOSC-02-2019: Prototyping new innovative services  29 January 2019 RIA single-stage between EUR 5 and 6 million
 INFRAEOSC-04-2018: Connecting ESFRI infrastructures through Cluster projects  22 March 2018 RIA single-stage  between EUR 6 and 24 million
 INFRAEOSC-05-2018-2019: Support to the EOSC Governance  21 November 2018  RIA single-stage  between EUR 5 and 6 million
 INFRAEOSC-05-2018-2019: Support to the EOSC Governance  19 April 2018  CSA single-stage up to EUR 10 million
 INFRAEOSC-06-2019-2020: Enhancing the EOSC portal and connecting thematic clouds  20 March 2019 RIA single-stage  up to EUR 2 million
 INFRAINNOV-01-2019: Stimulate the innovation potential of SMEs  29 January 2019 RIA single-stage  between EUR 7 and 8 million
 INFRAINNOV-02-2019: Network of research infrastructure Industrial Liaison and Contact Officers  20 March 2019  CSA single-stage  up to EUR 1.5 million
 INFRAEDI-01-2018: Pan-European High Performance Computing infrastructure and services (PRACE)  22 March 2018  RIA single-stage  between EUR 22 and 24 million
INFRAEDI-02-2018: HPC PPP – Centres of Excellence on HPC 22 March 2018 CSA e RIA single-stage RIA between EUR 6 and 8 million
CSA up to EUR 2 million
INFRAEDI-03-2018: Support to the governance of High Performance Computing Infrastructures 22 March 2018 CSA single-stage up to EUR 0.9 million

 


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Nuovo Work Program 2018-20

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Sono finalmente stati pubblicati i bandi del nuovo WP 2018-20, l’ultimo di H2020.
In attesa di approfondire le opportunità nelle sezioni che più toccano le discipline di interesse dei partner di DARIAH-IT, vi invitiamo a esplorare i temi del nuovo programma nelle diverse sezioni.
Per i ricercatori di tutte le discipline:
European Research Council (ERC) e Marie-Sklodowska-Curie Actions
Per le Research Infrastructures;
Tra le 7 Societal Challenges, le due sfide che ci riguardano più da vicino:
Climate action, environment, resource efficiency and raw materials (che comprende anche i beni culturali, per quanto non siano ancora stati pubblicati bandi su questo tema specifico) e Europe in a changing world – inclusive, innovative and reflective societies, con le opportunità più rilevanti nell’ambito umanistico.
Infine altre due sezioni rivolte alla partecipazione sociale, che possono coinvolgere enti e istituti di ogni disciplina:
Spreading excellence and widening participation e Science with and for Society.


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Settembre… tempo di riprogettare!

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Con la fine delle vacanze si ricomincia a guardare alle opportunità in Italia e in Europa. Mentre aspettiamo ancora i bandi del prossimo work program H2020 per gli anni 2018-20, diamo uno sguardo ad alcune interessanti opportunità di prossima scadenza.
 

  • Un nuovo bando di HERA JPI è dedicato a “Public Spaces: Culture and Integration in Europe”. Lo scopo del bando è promuovere il dibattito pubblico, politico e accademico sul futuro dell’integrazione in Europa. Possono presentare proposte i consorzi composti da almeno 4 partner di 4 diversi paesi ed è fortemente incoraggiata la partecipazione di soggetti non accademici. Verranno finanziati una ventina progetti da 1 milione di euro massimo a progetto.

 

  • In Italia si lavora per il bando PON-Ricerca, aperto fino al 9 novembre. Il Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 è lo strumento con il quale l’Italia, attraverso il MIUR, contribuisce alla realizzazione della Politica di Coesione dell’Unione Europea a favore delle proprie aree territoriali più svantaggiate: Abruzzo, Molise e Sardegna (considerate regioni in transizione) e soprattutto Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia (regioni in ritardo di sviluppo). Ricordiamo che una quota del 20% per ogni progetto potrà essere destinata a finanziare attività che si svolgono anche nelle restanti regioni del Centro-Nord, purché sia dimostrato il beneficio per i territori del Mezzogiorno in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese e di valorizzazione dei risultati della ricerca. Il budget complessivo del bando è di 1.286 milioni di euro.

 

  • Sono appena stati pubblicati i nuovi bandi di Europa Creativa. Due bandi (per progetti su piccola o larga scala) sono rivolti a promuovere la mobilità transnazionale di artisti e professionisti nonché la circolazione delle opere culturali e creative, rafforzare l’Audience Development come strumento per stimolare l’interesse delle persone nei confronti delle opere e del patrimonio culturale europei e migliorare l’accesso ad essi; Capacity building, ovvero aiutare gli operatori culturali ad acquisire nuove abilità e a internazionalizzare le loro carriere, generando nuove opportunità professionali e creando le condizioni per una maggiore circolazione delle opere culturali e creative e per il networking internazionale. Un terzo bando invece è riservato al supporto di progetti collegati all’anno europeo del Patrimonio Culturale 2018, con deadline il prossimo 22 novembre.
    Segnaliamo a questo proposito un video del MiBACT che spiega le caratteristiche  e le statistiche del programma.

 

  • Europeana: nuova call per servizi generici. Il bando di questo anno è rivolto all’arricchimento e riuso degli oggetti digitali esposti sulla piattaforma di Europeana. In particolare richiede lo sviluppo di strumenti che permettano all’utente di creare una collezione di oggetti preferiti, di condividerli sui social, di aggiungere le proprie informazioni. Il progetto verrà finanziato al 75% ed ha un budget complessivo di 2 milioni di euro.

 

  • JPI Cultural Heritage and Global Change. Dopo il bando sul “Digital Heritage” della scorsa primavera, a cui non potevano partecipare partner italiani, è arrivata una nuova opportunità anche per noi. Si tratta della joint call “Heritage in Changing Environments” che finanzierà progetti volti ad indagare l’impatto dei cambiamenti dell’ambiente sul patrimonio culturale, considerando non soltanto l’ambiente fisico, ma anche gli ambienti socio-economico e politico e inoltre a valutare quale contributo il patrimonio culturale può apportare alle sfide sociali. Trattandosi di tematiche complesse, si richiede un approccio interdisciplinare che coinvolga ricercatori di aree geografiche e disciplinari diverse, coinvolgendo anche organizzazioni culturali ed enti pubblici.

Segnaliamo infine un’importante iniziativa a carattere nazionale, che avrà sicuramente un impatto sui servizi pubblici ma che potrebbe rivelarsi anche un’opportunità di finanziamento per alcuni.
L’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, ha istituito una task force per l’Intelligenza Artificiale. Questo gruppo di lavoro si occupa di studiare quali soluzioni e tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) possano migliorare i servizi della pubblica amministrazione per i cittadini. Entro dicembre verrà presentato un primo rapporto con suggerimenti e raccomandazioni per allinearsi alle migliori prassi internazionali. La task force, inoltre, valuterà possibili progetti pilota per sperimentare applicazioni e servizi che utilizzano strumenti di Intelligenza Artificiale con i soggetti che si candideranno.


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H2020 indicazioni di base – il valore dell’impatto

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Come dicevamo in un precedente post, scrivendo una proposta di progetto – in particolare, ma non solo – per un bando del programma H2020 occorre essere in grado di dimostrare sì l’eccellenza dell’idea scientifica ma anche i benefici che questa può portare alla società.  Il bando stesso fornisce già una lista di expected impacts, ai quali occorrerà che la proposta si conformi ma, in generale, sarà necessario evidenziare ogni tipo di beneficio che il progetto è in grado di generare come impatto immediato o che si manifesti oltre la durata del progetto.
 
Diversi tipi di impatto
Si può parlare di impatto diretto quando si considera l’immediato risultato della ricerca, ad esempio un nuovo prodotto creato nel corso del progetto, oppure di impatto indiretto quando si parla di benefici a lunga scadenza, che riguardino la creazione di nuovi posti di lavoro o scoperte rivoluzionarie o ricadute sull’ambiente e la società.
Il progetto IMPACT-EV (finanziato nel corso di FP7) si occupa proprio di misurare l’impatto scientifico, sociale e politico dei progetti di ricerca in ambito SSH con l’obiettivo finale di impostare un sistema di valutazione appropriato. I gruppo di lavoro ha elaborato delle definizioni di diversi tipi di impatto, distinguendo fra:

  • Impatto scientifico: pubblicazioni, disseminazione nelle reti scientifiche;
  • Impatto politico: trasferimento dei risultati della ricerca in politiche nazionali ed europee; uso dei risultati della ricerca da parte delle istituzioni nella loro agenda politica;
  • Impatto sociale: contributo del lavoro di un progetto di ricerca al raggiungimento degli scopi sociali (come quelli che si prefigge H2020);
  • Impatto sul rafforzamento dell’ERA (european research area): mobilità, training dei giovani ricercatori; miglioramento delle carriere; interdisciplinarietà e collaborazioni internazionali.

Il progetto ha analizzato diversi progetti SSH finanziati dai programmi FP6 e FP7 (473 progetti), verificandone la portata dei diversi impatti ed ha realizzato un repository dove i ricercatori possono pubblicare e valorizzare l’impatto della loro ricerca, descrivendo e producendo evidenza dell’impatto derivante dal proprio progetto.
 
L’impatto nella valutazione della proposta
La sezione dell’impatto è una delle 3 chiavi di valutazione della proposta (eccellenza-impatto-implementazione), ognuna delle quali ha una soglia di 3/5 al di sotto della quale la proposta viene scartata. Per avere un’idea della rilevanza di questa sezione si consideri che, nei bandi che prevedono due stage di valutazione, il primo stage considera solamente l’eccellenza e l’impatto e che per i bandi del tipo Innovation Action la sezione impatto ha addirittura un peso maggiore delle altre due.
Per quanto difficile da prevedere e misurare, l’impatto del progetto deve risultare il più possibile determinabile, per questo una rappresentazione in tabella degli impatti previsti, delle soluzioni proposte e degli indicatori qualitativi e quantitativi è molto apprezzata.
Per quanto riguarda l’impatto sociale, probabilmente il più arduo da misurare per problemi di causalità e attribuzione, sono stati sviluppati strumenti ad hoc come:

  • Paybackframework (BuxtonandHanney, 1994; Woodingetal, 2007; DonovanandHanney, 2011)
  • TheAGORAmodel (Barré, 2001)
  • TheSIAMPIapproach (Molas-Gallartand Tang, 2011)
  • The ‘opportunity’ approach (Reale et al., 2014)

 
Misure per massimizzare l’impatto
Nelle proposte di tipo Research & Innovation e Innovation Action, dopo l’indicazione degli expected impacts, si richiede di esporre le strategie per la massimizzazione dell’impatto, distinguendo tra dissemination, communication, exploitation. Questo significa che occorrerà predisporre nel corso del progetto un piano dettagliato con le azioni che si intendono portare avanti per diffondere i risultati della ricerca, in corso e dopo la fine del progetto, un piano che sarà commisurato ovviamente alla portata del progetto.
Strettamente legato a questo, un altro strumento che va considerato nella proposta e implementato all’inizio del progetto è il data management plan, un documento in cui si dichiarano le politiche di gestione e accesso ai dati, ben tenendo presenti le problematiche della proprietà intellettuale in relazione alle richieste europee di Open Innovation e Open Science.
 
Impatto & innovazione
Un altro aspetto strettamente connesso all’impatto è quello dell’innovazione, tanto che le proposte RIA e IA richiedono esplicitamente, all’interno della sezione impatto, di descrivere la Innovation Capacity del progetto. Con questo si intende la capacità di stimolare ulteriori progressi e di incrementare la quantità dei benefici generati; il potenziale che va oltre gli obiettivi del progetto ovvero i risultati in grado di essere utilizzati in altri settori.
In particolare è importante valorizzare la capacità che la proposta può avere di rafforzare la competitività delle aziende e i benefici che possono essere apportati ai bisogni del mercato unico Europeo, il cosiddetto Single Market.
Entrambi gli aspetti di impatto e innovazione devono essere affrontati in tutte le parti della proposta e di conseguenza in tutte le fasi del progetto.


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Nuovi bandi ERC 2017-2018

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È stata pubblicata la bozza del programma ERC 2018 che sarà resa ufficiale a breve (si prevede il 3 agosto) e che prevede un finanziamento totale di 1.86 miliardi di euro.
La novità più rilevante è la reintroduzione del bando Synergy Grant, una possibilità per gruppi di 2-4 ricercatori di veder finanziato un progetto di ricerca comune. Le proposte dovranno dimostrare l’eccellenza e l’ambizione di una ricerca che possa essere portata avanti solo grazie alle complementarietà delle competenze dei Principal Investigators. Il budget per questi progetti arriva ad un massimo di 10 milioni di euro per 6 anni di ricerca, con un’eventuale aggiunta di 4 milioni in caso ci sia la necessità di acquistare speciali attrezzature o accedere a particolari infrastrutture. I PI dovranno avere preferibilmente un’esperienza di 10 anni anche se non ci sono restrizioni precise riguardo alla carriera e potranno essere ospitati anche da istituti diversi.
Piccoli cambiamenti per chi si appresta a compilare una proposta per uno Starting Grant o un Consolidator Grant sono evidenziate all’inizio del documento information for applicants e riguardano le parole chiave delle discipline, anche nei settori SH3 e SH5; l’aggiunta di una regola che vieta ogni contatto con i peer reviewers da parte dei candidati; la richiesta di indicare precedenti proposte presentate ad altri bandi ERC.
Queste le scadenze delle call:

CALL APERTURA SCADENZA
Starting Grant 03/08/2017 17/10/2017
Consolidator Grant 24/10/2017 15/02/2018
Advanced Grant 15/05/2018 30/08/2018
Synergy Grant 03/08/2017 14/11/2017
Proof of Concept Grant 06/09/2017 16/01 – 18/04 – 11/09/2018

 
Ricordiamo le caratteristiche principali dei diversi bandi:

CALL REQUISITI P.I. BUDGET
Starting Grant 2-7 anni di esperienza post-doc Fino a 1.5M per 5 anni
Consolidator Grant 7-12 anni di esperienza post-doc Fino a 2M per 5 anni
Advanced Grant Ricercatori affermati Fino a 2.5M per 5 anni
Synergy Grant 2-4 ricercatori affermati Fino a 10M per 6 anni
Proof of Concept Grant Vincitori di un ERC (in corso o terminato da max 12 mesi) Fino a 150.000€ per 18 mesi

 
Potete trovare il work programme e altri documenti di rilievo a questo indirizzo:
https://erc.europa.eu/document-library
 


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Humanities & GLAMs going digital

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La Masterclass Humanities and GLAMs going digital, organizzata da DARIAH-IT nel contesto del progetto Humanities at Scale, con la collaborazione dell’Università di Parma e Michael Culture (Firenze, 4-5 maggio 2017) si è dimostrata un riuscito esempio della collaborazione fra Ricerca e GLAM.

La Masterclass, tenutasi nella splendida Villa Morghen, nei dintorni di Firenze, ha riunito 20 partecipanti provenienti da 10 paesi di tutta l’UE, USA e Sud America, tra cui studiosi che lavorano in diversi campi, professionisti GLAM, curatori digitali, ricercatori (collegati a università, Musei, istituti del patrimonio culturale, enti pubblici o freelance) con l’obiettivo di sviluppare forti capacità di gestione nelle questioni di digitalizzazione e di creare servizi digitali innovativi per il Digital Single Market.
Durante la Masterclass, pensata come corso di base, i partecipanti hanno acquisito una panoramica completa del complesso ciclo di vita di un progetto di digitalizzazione, dai requisiti agli strumenti e software per realizzare la digitalizzazione, dagli standard tecnici necessari per gestire e archiviare il materiale digitale alle varie questioni legate alla pubblicazione, come l’emissione legale delle licenze o la scelta di un repository di fiducia.
Il workshop si è sviluppato in due giorni di lezioni interattive e gruppi di lavoro, in cui i partecipanti potessero testare le cose apprese e sperimentare il processo di progettazione effettivo di un lavoro di digitalizzazione.
Il principale obiettivo della Masterclass è stato quello di sensibilizzare i partecipanti sulla necessità di colmare il divario nell’ecosistema digitale dei dati di ricerca delle discipline umanistiche, stabilendo forti collegamenti tra GLAM e organizzazioni di ricerca e consentendo un ciclo di vita digitale coerente di gestione nel contesto di dati, strumenti e servizi di progettazione, produzione e riutilizzo, con infrastrutture di ricerca come DARIAH che agiscono come mediatori, aprendo così la strada alla costruzione di un “solution space” ricco e coerente.
Il coinvolgimento di professionisti e studiosi come utenti è stato sicuramente un punto forte per la Masterclass, al fine di creare un dialogo e uno scambio di esperienze con tutti i soggetti interessati nell’ambito della Ricerca. Il workshop ha ricevuto una buona valutazione dai partecipanti, sia per l’argomento che per la qualità (insegnanti, organizzazione, materiali). I partecipanti hanno confermato di aver raggiunto gli obiettivi di apprendimento, ma anche espresso la volontà di partecipare ad ulteriori workshop per approfondire alcuni punti non completamente sfruttati.
Per proseguire la masterclass e mantenere vivo il dialogo, è stato creato uno spazio di lavoro collaborativo con l’obiettivo di creare report, pubblicare materiale didattico e organizzare nuove occasioni in cui approfondire i diversi temi appena accennati.
 
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Humanities at Scale has recieved funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No 675570

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Progetti sostenuti dall'HUB

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Uno dei compiti principali del Funding Opportunities Hub è quello di favorire la partecipazione dei partner di DARIAH-IT a progetti finanziati a livello nazionale o internazionale.
In questo primo anno di attività, l’HUB ha collaborato alla stesura di 3 proposte, presentate in risposta a bandi europei dei programmi H2020 e CEF Telecom.
In ordine cronologico, la prima è stata la proposta ICARUS, in cui l’OVI si proponeva come capofila di una coalizione di 11 partner italiani ed europei, tra i quali l’INFN, l’ISTI e l’ICCU, partner di DARIAH-IT. L’obiettivo è la formazione di una starting community di storici, ovvero la costruzione di un’infrastruttura in grado di raccogliere e mettere a disposizione le fonti primarie e gli strumenti per la ricerca storica. Ricevuto un buon giudizio al primo step, aspettiamo la valutazione finale.
In seguito siamo stati coinvolti da colleghi di CENDARI, il Trinity College Dublin in primis, in una proposta della call CULT-COOP-09 al fine di fornire sostenibilità alla comunità e al prodotto di CENDARI stesso. Purtroppo questa proposta non ha superato la selezione per il finanziamento.
Infine a dicembre abbiamo partecipato ad un bando rivolto allo sviluppo di “generic services” per Europeana. Quest’ultima proposta è stata selezionata per il finanziamento e siamo in attesa della firma del grant agreement. L’argomento del progetto è la creazione di una collezione tematica per il portale Europeana, ossia una selezione di risorse curata per mostrare tesori culturali agli utenti. Il tema di questa collezione sarà l’uso del testo scritto in Europa (dal VI al XX secolo) e narrerà la diffusione dell’alfabetizzazione nella cultura europea.
L’OVI contribuirà alla collezione con proprie raccolte di manoscritti e testi digitalizzati, con i principali database di letteratura e con il dizionario storico dell’italiano antico, in modo da riutilizzare risorse già prodotte in altri contesti. Grazie a questo finanziamento inoltre si renderà possibile la digitalizzazione di alcuni manoscritti contenenti liriche in Italiano antico (per il lato OVI) e di documenti, libretti, materiali del Novecento per la parte ICCU.
Il soggetto coordinatore del progetto sarà la National and University Library of Slovenia, mentre l’OVI e l’ICCU saranno invece responsabile della selezione e curatela delle collezioni di manoscritti. Al progetto partecipano inoltre le principali biblioteche europee: National Library of Greece, National Library of The Netherlands, National Library of Serbia, Bibliothèque nationale de France, National Library of Scotland, Latvian National Library, Biblioteca Nacional de Portugal, Staatsbibliothek zu Berlin, National Library of Wales.
È da considerarsi uno dei primi risultati concreti del lavoro dell’HUB, speriamo il primo di una lunga serie!


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Le opportunità delle Marie Sklodowska-Curie Actions per i ricercatori e per gli enti di ricerca

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Il programma di finanziamento intitolato a Marie Sklodowska-Curie finanzia da oltre 20 anni la mobilità internazionale per attività di ricerca e sviluppo di carriera.
Ad oggi, il panorama di questo programma comprende sia Azioni di sostegno ai singoli ricercatori, sia Azioni di co-finanziamento e incentivo rivolte agli enti di ricerca, nell’ottica di favorire lo sviluppo e l’uso dinamico del capitale intellettuale.
Cercheremo di evidenziare in questo post le principali caratteristiche e le modalità di partecipazione alle cinque linee in cui si articola il programma.
 
Individual Fellowship (IF)
Il bando è rivolto ai ricercatori esperti, ossia in possesso del titolo di dottorato o di almeno 4 anni di esperienza di ricerca, di qualsiasi area disciplinare. La ricerca, della durata massima di 2 anni, si potrà svolgere sia in Europa che fuori, a patto che il progetto preveda un periodo finale in uno stato europeo per riportare le competenze acquisite entro i confini europei.
Il progetto di ricerca da presentare deve essere redatto in collaborazione con un istituto di ricerca o, dal 2016, anche un’azienda, che si trovi in un paese diverso da quello di residenza del ricercatore e che sarà la sede di svolgimento della ricerca per il periodo della borsa. Il progetto può prevedere un periodo di distaccamento (3-6 mesi) presso un diverso soggetto, se è utile al fine della ricerca e dello sviluppo di competenze specifiche. Nel progetto deve essere presentata non solo un’eccellente linea di ricerca, ma anche un piano di azioni orientato a favorire futuri sviluppi di carriera del ricercatore e infine una descrizione del supporto in formazione, strumenti ed esperienza che l’istituzione ospitante metterà a disposizione.
La valutazione si articola in diversi panel a seconda del progetto di ricerca: ne esiste uno per i progetti di ricercatori che intendono rientrare in Europa dopo un periodo di lavoro fuori; un altro dedicato ai ricercatori che si prefiggono di ricominciare la carriera dopo un’interruzione; un panel infine si occupa dei progetti da svolgersi presso soggetti non accademici (industria, organismi non governativi, enti pubblici come archivi e biblioteche).
 
Innovative training Network (ITN)
L’obiettivo di questa azione è quello di formare una nuova generazione di ricercatori innovativi e creativi, con migliori prospettive di carriera, attraverso tre diverse tipologie di programmi formativi:

  • European Training Network: almeno 3 stati membri propongono un programma formativo che non necessariamente porta all’ottenimento del titolo di dottorato.
  • European Joint Doctorates: almeno 3 stati membri propongono un dottorato congiunto.
  • European Industrial Doctorates: percorso di dottorato congiunto fra almeno un partner accademico e uno industriale.

Il finanziamento copre lo stipendio dei ricercatori, che devono venire reclutati tramite bando pubblico e quindi assunti per il periodo del percorso formativo (da 3 a 36 mesi); spese per la formazione e per il management.
 
Research & Innovation Staff Exchange (RISE)
Questo programma di ricerca si esplica con lo scambio di personale fra istituti (accademici e non) appartenenti a diversi stati membri (con la possibilità di coinvolgere anche una minoranza di istituti in paesi terzi).
Possono partecipare a queste call un minimo di 3 istituzioni appartenenti ad almeno 2 stati membri. Il personale che parteciperà allo scambio potrà appartenere a qualsiasi livello e settore (compresi amministrativi e tecnici) e si distaccherà da un minimo di 1 mese ad un massimo di 1 anno.
Il finanziamento copre in questo caso le spese del personale, quelle del management e delle attività di networking tra le parti.
 
Co-financing fellowship or doctoral programmes with transnational mobility (COFUND)
Questo bando offre finanziamenti a programmi formativi, sia che si tratti di dottorati o borse di studio già esistenti sia da attivare, coordinati da un ente con sede in Europa e rivolti a favore di ricercatori anche provenienti dallo stesso Stato.
 
European Researcher’s Night (NIGHT)
La notte dei ricercatori è l’evento che si svolge il quarto venerdì di settembre. L’evento, pubblico, è rivolto alla promozione del mondo della Ricerca anche come prospettiva di carriera. Il finanziamento quindi è destinato a coprire le spese di organizzazione e svolgimento degli eventi relativi.
 
La predisposizione del budget delle call MSCA è piuttosto semplice perché si basa sullo unit cost dato dall’indennità per il ricercatore e dalle spese per la ricerca e per il management, già prestabilite dalla Commisione, da moltiplicarsi per i mesi del progetto.
I tassi di successo sono molto diversi da bando a bando: se per i COFUND e i RISE si aggira intorno al 25%, per le IF scende al 18% per le global e all’11% per i progetti in Europa, ancora più basso è quello degli ITN che si ferma al 7%.
I bandi sono aperti, per maggiori informazioni contattateci!


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Creare un network con una COST Action

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Le COST Action rappresentano una tipologia di progetto che si discosta dai soliti progetti di ricerca e innovazione, concentrandosi prevalentemente su attività di networking rivolte al raggiungimento degli obiettivi scientifici prestabiliti. Tali progetti pongono le basi per strutturare delle reti europee di ricercatori, ma non solo, che collaborino allo sviluppo di un tema di ricerca nel campo della scienza e della tecnologia.
L’obiettivo della Comunità Europea è di favorire, attraverso il finanziamento di queste azioni, lo sviluppo scientifico di idee e prodotti, lo scambio e l’applicazione di esperienze e conoscenze, al fine di rafforzare le basi scientifiche dello spazio di ricerca europeo (la cosiddetta European Research Area – ERA).
Le principali caratteristiche delle Azioni COST sono:

  • Livello pan-europeo: le azioni si inseriscono nel contesto di 36 paesi membri e lo scopo è proprio quello di realizzare network più ampi possibile. Il numero iniziale di paesi coinvolti può crescere nell’arco del tempo del progetto.
  • Natura bottom-up: sia nel senso che i temi delle azioni sono scelti dai proponenti, sia perché sono rivolte allo sviluppo di nuove idee attraverso lo sforzo collaborativo dei partecipanti che possono creare nuove comunità attorno al tema scelto.
  • Interdisciplinarità: è fortemente incoraggiata l’interazione fra comunità di ricerca differenti.
    Finalizzate al risultato: viene monitorato il risultato e l’impatto delle azioni finanziate.

I risultati delle attività delle COST Action dovranno essere riscontrabili attraverso pubblicazioni tradizionali e web, acquisizione di conoscenze e competenze da parte dei partecipanti, generazione di software o altri prodotti tecnologici e tali risultati dovranno anche avere un risvolto nella società.
Requisiti per la partecipazione

  • Partecipazione iniziale di istituzioni provenienti da almeno 5 Member Countries;
  • il network dovrà essere composto da ricercatori, docenti e/o professionisti;
  • la proposta dovrà essere incentrata su una sfida scientifica rivolta a scopi pacifici;
  • la proposta dovrà essere originale e non riguardare il tema di azioni già finanziate;
  • occorre tenere conto delle policy di inclusività (geografica, di genere ed età) e degli obiettivi politici dell’Unione Europea.

La valutazione riguarderà gli aspetti di eccellenza, impatto e implementazione.
Nello scrivere la proposta occorre fare attenzione a mantenere anonimi i partner nella sezione “Technical Annex”, dove non andranno né menzionati esplicitamente né si dovrà far riferimento a progetti in cui hanno avuto un ruolo.
Si può anche decidere di entrare a far parte di una COST Action già avviata anziché proporne una nuova nel caso che il tema di ricerca che si vuol approfondire sia molto vicino a quello trattato da un’altra Azione. Per farlo occorre contattare il coordinatore nazionale (se l’Italia fa già parte dell’Azione) o il comitato di gestione seguendo la procedura indicata.
Oggetto del finanziamento
Le COST Action non finanziano le attività propriamente di ricerca quanto la costruzione dei network, attraverso il rimborso delle spese per gli spostamenti e la formazione così come le attività di disseminazione.
La durata massima è di 4 anni per un massimo finanziamento di 130,000€.
Bando
Si tratta di una open call, ossia un bando aperto durante tutto il corso dell’anno. In due momenti, verranno effettuate la raccolta e la valutazione delle proposte fino ad allora presentate.
All’incirca 20-25 proposte vengono finanziate ogni volta, sempre in relazione al budget disponibile.
Qualche esempio
Le istituzioni italiane hanno partecipato e partecipano ad oggi in numerose COST Action. Tra queste presentiamo brevemente alcune azioni alle quali abbiamo partecipato o che riteniamo d’interesse per le discipline umanistiche.
IS 0704: An Interoperable Supranational Infrastructure for Digital Editions (Interedition)
Durata: 2008-12
Tra i partecipanti: Andrea Bozzi, CNR-Istituto di Linguistica Computazionale
L’obiettivo principale di questa Azione era porre le basi per un’infrastruttura per l’edizione collaborativa di materiali di ricerca e l’analisi di materiale letterario. Il gruppo di lavoro ha messo a fattor comune le esperienze individuali nella edizione, pubblicazione, analisi e visualizzazione digitale del testo per elaborare una roadmap al fine della realizzazione dell’infrastruttura necessaria.
http://www.interedition.eu/
IS 1005: Medieval Cultures & Technological Resources (Medioevo Europeo)
Durata: 2011-15
Tra i partecipanti: Lino Leonardi, Emiliano Degl’Innocenti, Fondazione Ezio Franceschini
L’Azione aveva lo scopo di realizzare un centro virtuale di ricerca per gli Studi Medievali: uno spazio di collaborazione, comunicazione e condivisione di strumenti di lavoro. Nel corso di 4 anni, il gruppo di ricerca ha messo in relazione gli studi medievali con le moderne tecnologie, attraverso una intensa formazione dei ricercatori.
IS 1305: Euroepan Network of e-Lexicography (EneL)
Durata: 2013-17
Tra i partecipanti: Roberto Navigli, Università di Roma La Sapienza
L’Azione, incentrata sulla lessicografia, studia le relazioni fra l’uso di internet e la produzione e ricezione dei dizionari. Il gruppo di ricerca lavora sullo scambio di standard e soluzioni e sullo sviluppo di pratiche comuni per la lessicografia digitale, nonché sulle potenzialità di diffusione dei dizionari accademici sul web.
www.elexicography.eu
CA 15137 European Network for Research Evaluation in the Social Sciences and the Humanities (ENRESSH)
Durata: 2016-20
Tra i partecipanti: Ginevra Peruginelli, CNR-Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica; Andrea Bonaccorsi, UNIPI.
Allo scopo di aiutare il settore delle Scienze Sociali e Umanistiche a dimostrare il suo peso in ambiente accademico e il suo impatto sulla società, questa COST Action lavora sul tema della valutazione della ricerca.
I quattro anni sono stati dedicati a migliorare le procedure di valutazione tenendo conto dello stato dell’arte europeo, a beneficio non solo dei ricercatori del settore, ma anche di chi elabora le policy e gestisce la ricerca.
CA15201 Archaeological practices and knowledge work in the digital environment  
Durata: 2016-20
Tra i partecipanti: Sonia Tucci, Università di Roma La Sapienza
Il gruppo di ricerca intende ricomporre il quadro dei risultati ottenuti dalle numerose ricerche in campo di standard e strumenti in campo archeologico, che attualmente appare tanto ricco quanto frammentato. L’impatto auspicato sarà il consolidamento dello stato dell’arte e una base di conoscenza per i responsabili della produzione, conservazione e gestione della conoscenza archeologica.


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Il Funding Opportunities Hub in Humanities at Scale

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Humanities at Scale è un progetto finanziato nel 2015 dal programma H2020, grazie ad un bando dedicato ad azioni di supporto e sviluppo delle infrastrutture (INFRADEV). Scopo del progetto è consolidare la struttura di DARIAH, migliorando il processo di gestione dei contributi nazionali in-kind, potenziando le attività di comunicazione verso l’esterno ed il community engagement e soprattutto aggiungendo nuovi servizi a supporto della comunità scientifica.
Per raggiungere questi obiettivi, HaS si concentra su tre attività principali:

  • Crescita di DARIAH
  • Sviluppo di strumenti per la valutazione, la registrazione e la visualizzazione dei contributi nazionali a DARIAH-ERIC
  • Comunicazione e promozione dell’infrastruttura

Il Work Package 3 concentra le principali attività relative alla “crescita di DARIAH”, intendendo per crescita sia l’aumento dei membri associati, sia il coinvolgimento di comunità scientifiche non ancora rappresentate in DARIAH. Lo stesso WP si occupa anche della sostenibilità, proponendosi di supportare i partner di DARIAH nell’accesso ai fondi.
L’Opera del Vocabolario Italiano (CNR-OVI), sede dell’ufficio di coordinamento di DARIAH-IT, partecipa al progetto per l’Italia e si occupa prevalentemente degli aspetti legati alle attività del WP3.
Durante il meeting del 2-3 febbraio scorso, tenutosi a Parigi, è stata presentata come uno dei principali contributi del CNR-OVI proprio l’esperienza del Funding Opportunities Hub italiano, quale modello per l’informazione e l’assistenza nella ricerca di opportunità di finanziamento all’interno di fondi nazionali ed europei.
Il Registry che è alla base dell’Hub – infatti – fornisce già le informazioni necessarie per:

  • scoprire i bandi di finanziamento

bandi

  • entrare in contatto con partner – nazionali e internazionali – che possono essere coinvolti nella progettazione

partner

  • individuare strumenti già sviluppati dalla rete che possono essere riutilizzati

contributi
 
Il Registry nazionale, ampliato e personalizzato, costituirà la base per servizi analoghi erogati dall’Infrastruttura Europea, fornendo la base delle attività rivolte alla sostenibilità ed accessibilità delle risorse di DARIAH.
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